Biografia

Gli inizi

Maria Delfitto nasce a Padova il 5 settembre 1915. Sin dall’infanzia manifesta una spiccata inclinazione artistica, avvicinandosi al disegno e realizzando i primi acquerelli, in cui emerge l’innata passione per la natura. Tra i soggetti preferiti spiccano prati fioriti, paesaggi e casette di campagna, temi che caratterizzeranno la sua produzione futura.

Durante la scuola complementare, il suo insegnante di disegno le suggerisce di iscriversi a un istituto d’arte. Tuttavia, terminati gli studi, la vita la conduce lontano dalla pittura. Sposatasi giovane, si dedica alla famiglia e, durante la Seconda Guerra Mondiale, si adatta a mestieri come sarta e magliaia per sostenere i propri cari.

Dal 1965 al 1979

Con il miglioramento delle condizioni familiari, nel 1965 Maria riprende i pennelli, inizialmente dedicandosi agli acquerelli, per poi passare ai colori ad olio. Due anni dopo, nel maggio 1967, debutta con una personale presso la Galleria Rosati di Ascoli Piceno, riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica.

Lo stesso anno partecipa alla prima edizione del “Premio Nazionale dei Naïfs” di Luzzara (RE), una prestigiosa manifestazione ideata dallo scrittore Cesare Zavattini. La Giuria, composta da personalità illustri come Anatole Jakovsky e Marino Mazzacurati, la seleziona tra i partecipanti più meritevoli. Lorenza Trucchi, critica d’arte, la definisce “l’unica vera rivelazione” della rassegna.

Nel 1968 Maria espone alla Galleria Toninelli di Roma, invitata personalmente da Mazzacurati, che la considera una delle figure più promettenti tra gli artisti naïfs. Negli anni successivi continua a partecipare al Premio di Luzzara, ottenendo riconoscimenti importanti, tra cui la “Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica” nel 1975 per l’opera Villa sulla collina. Questo dipinto verrà acquisito dal Museo Nazionale delle Arti Naïves di Luzzara e comparirà su riviste di rilievo come La Domenica del Corriere.

Nello stesso anno Maria sperimenta la tecnica “a rovescio” dipingendo sul retro di lastre di vetro, un metodo che aggiunge originalità alle sue opere. Altri riconoscimenti includono il Diploma e la Medaglia d’Oro del Centro Italiano Pittori di Parma (1973-1974) e il 1° Premio Referendum Giovani al Pro Varenna (1977).

Dal 1979 al 1991

Nel 1979 Maria interrompe temporaneamente l’attività artistica a causa di un’intossicazione da colori ad olio. Dopo essersi ripresa, passa ai colori acrilici, ma non riesce a ritrovare la stessa soddisfazione espressiva. Nel 1984, un intervento chirurgico e le complicazioni post-operatorie segnano un declino nella sua salute.

Maria Delfitto si spegne il 4 dicembre 1991 a Grottammare (AP), il borgo che aveva amato e spesso rappresentato nelle sue opere.

Eredità artistica

Maria Delfitto è ricordata come una delle figure di spicco dell’arte naïve italiana. Le sue opere, esposte in musei e mostre nazionali ed internazionali, testimoniano la sua capacità di cogliere la bellezza della natura e la semplicità della vita quotidiana attraverso uno stile autentico e personale.

La sua produzione artistica dimostra come l’arte possa essere un mezzo per celebrare le emozioni più genuine.
I suoi dipinti, carichi di colori vivaci e atmosfere serene, mantengono vivo il ricordo di un mondo poetico e senza tempo, che parla ancora oggi a chi cerca autenticità nell’arte.